venerdì 29 aprile 2011

Segnalazioni 2

Segnaliamo un'altra bella recensione di Grant Morrison: All Star, opera stavolta dell'ottimo Andrea Antonazzo, redattore di Fumo di China.
A seguire, il ritaglio della recensione pubblicata sul n. 190 della rivista, datata marzo 2011.

giovedì 28 aprile 2011

Supergods - La copertina

Supergods, il saggio definitivo di Grant Morrison sulla storia e l'influenza culturale dei supereroi dal 1938 a oggi, ha finalmente una copertina. L'immagine scelta è la prima (iconica) tavola di All-Star Superman, con le matite di Frank Quitely e i colori e gli inchiostri digitali di Jamie Grant.
A rivelarcela in esclusiva è il blog della DC Comics, The Source. Il volume sarà pubblicato il 19 luglio di quest'anno dalla Spiegel & Grau – divisione della Random House – nei paesi di lingua anglosassone, e in Italia verrà tradotto e pubblicato dall'intraprendente Bao Publishing.


Per concludere, alcuni dati su Supergods dal sito della Spiegel & Grau: il volume sarà un hardcover di 464 pagine e verrà venduto al prezzo di $28.00. Qui trovate maggiori dettagli.

mercoledì 27 aprile 2011

Strade Che Si Separano

Il blog di Forbidden Planet ha recentemente riportato una notizia (per altro non nuovissima: ne aveva già parlato, per primo, The Strangeness of Brendan McCarthy), riguardante una sceneggiatura inedita di Doom Patrol che Grant Morrison avrebbe voluto vedere disegnata proprio dal fenomenale McCarthy.
Brendan McCarthy, lo ricordiamo, resta una delle maggiori influenze grafiche di Morrison, nonché uno dei designer di fiducia dello sceneggiatore scozzese (suoi gli studi per Zenith, Doom Patrol e Skrull Kill Krew, fra gli altri).
La storia, a detta di McCarthy (colui che ha ritrovato i vecchi fogli della sceneggiatura) era stata scritta intorno al 1991-92 come “imaginary story” con protagonista Danny The Street, la strada transessuale protagonista di alcune delle pagine migliori della Doom Patrol morrisoniana. Lo script sembrerebbe accreditarla come Doom Patrol 45.
Quando la notizia del ritrovamento della sceneggiatura era stata originariamente riportata, nel gennaio 2009, McCarthy si era detto disponibile a rimettere mano alla storia per finirla e vederla pubblicata, magari come Vertigo Anomaly one-shot.
Le nostre fonti, invece (MOLTO attendibili), parlano oggi dell’impossibilità di vedere completata la storia a causa di una frattura definitiva nei rapporti fra Morrison e McCarthy. La rottura, a quanto pare, sarebbe arrivata proprio a causa di Danny The Street, (secondo McCarthy  una sua creazione, mai accreditata da Morrison).
Se è vero che Danny The Street (gioco di parole con Danny La Rue, celebre impersonatore in “drag” della TV britannica), evidenzia un indubbio sviluppo morrisoniano, con l’uso dello slang “palari” (si riscontra per esempio la solita influenza di Morrissey, grande appassionato dello slang omosessuale parlato da Danny), è vero anche che un’idea assurda come quella di una strada senziente (e in drag) potrebbe certamente essere stata partorita da una mente visionaria come quella di McCarthy. Da parte sua, il psichedelico autore britannico sostiene di aver dato il suggerimento a Morrison nel momento in cui questi, non sapendo che pesci prendere riguardo a dove situare il quartier generale della Doom Patrol, lo chiamò quasi piagnuccolando.
Noi speriamo sempre in una ricomposizione dei rapporti, ma a questo punto la speranza di vedere realizzata la Vertigo Anomaly appare sempre più debole.

A Doom Patrol è dedicato il capitolo 2 di Grant Morrison: All Star.

martedì 26 aprile 2011

Segnalazioni


Segnaliamo, onorati dell'attenzione, una bella recensione di Grant Morrison: All Star a firma di Andrea G. Ciccarelli, direttore editoriale di SaldaPress, apparsa sul suo blog ieri.
Ringraziamo Ciccarelli/Garamond per le belle parole!

giovedì 21 aprile 2011

Catchin' Up

Che Grant Morrison sia uno che inventa le mode e non uno che le segue, per chi legge questo blog è un fatto noto. Così come è un fatto noto che il 2011 sembra l'anno in cui, arrivato ai 51 anni, Morrison è pronto ad inoculare una volta per tutte il mainstream.
Se ci fosse ulteriore bisogno di prove, una inequivocabile ce la fornisce Kanye West nel video di ET di Kate Perry, cui il rapper-produttore co-partecipa.
Vale la pena ricordare che West è una delle icone fashion degli ultimi anni, essendo stato immortalato sulla copertina di importanti magazines come Time, GQ, Complex, ed essendo in prima persona coinvolto con il mondo della moda mainstream, da Gucci in giù.
Ebbene, nel video di ET, appena uscito sui maggiori network musicali del pianeta (e su youtube, ovviamente), Kanye West appare vestito in una guisa che sembra presa in prestito dal periodo 1998-1999 dell'iconografia morrisoniana (come documentato dalle foto "rubate" all'ottimo Steven Cook). Un'ulteriore prova di quanto era avanti a livello iconografico-fashion il nostro Scozzese preferito già 13 anni fa.

EDIT: Le Origini Segrete dei Pantaloni Argentati

Secondo Steve Cook, Grant Morrison iniziò a indossare i famigerati pantaloni argentati dopo averli visti addosso proprio a Cook durante una visita agli uffici di 2000AD, per cui il fotografo-art director lavorava all'epoca. Le parole di Morrison furono, apparentemente: "Desidero fortemente quei calzoni".
Evidentemente, nel Regno Unito, non mancavano le boutique che vendevano calzoni argentati (un grazie a Steve Cook per la storiella).


martedì 19 aprile 2011

Talking with Gods: i sottotitoli



Sono finalmente disponibili i sottotitoli in italiano del documentario Grant Morrison: Talking with Gods (di cui abbiamo già parlato qui).

Per scaricarli, bisogna iscriversi (gratuitamente) al sito http://www.italiansubs.net/, che ne ha curato la traduzione in accordo con Bao Publishing.

Ecco il link dei sottotitoli:
http://www.italiansubs.net/index.php?option=com_news&Itemid=13&id=10886

Kapow! 2011


Non è una notizia strettamente Morrison-related, ma segnaliamo con piacere la sortita oltremanica del nostro Antonio Solinas, inviato speciale al primo Kapow! Comic-Con organizzato da Mark Millar.

Il reportage si trova qui.

lunedì 18 aprile 2011

The Invisibles vs. The World


Al di là delle interpretazioni che si possono dare di The Invisibles, seminale opus magnum di Grant Morrison, conclusosi circa 11 anni fa (ad esempio questa e questa, di segno indubbiamente opposto), un dato è certo.
Qualunque giudizio i recensori possano dare di The Invisibles, infatti, rimane il fatto che, nell’analisi dell’opera, non è possibile prescindere dal vissuto del recensore.
Ovvero, per essere più precisi, non è possibile parlare del fumetto senza esaminare la portata dell’effetto che questo ha avuto sulla vita della persona che ne parla, quasi che The Invisibles fosse un benchmark con cui confrontarsi per descrivere istantanee ormai sbiadite della propria vita.
E, badate, non si tratta di un generico effetto “The Invisibles mi ha cambiato la vita”, chiaramente applicabile a un certo numero di fumetti capolavoro. In questo senso, Peter Milligan mi ha raccontato dei suoi imbarazzati silenzi e delle sue occhiate sospettose nei confronti delle persone che, all’inizio degli anni ‘90, gli dicevano: “Enigma changed my life”, da lui ritenute possibilmente gay (e sospettate di ritenere che Milligan fosse gay a sua volta)…
No, dicevamo, per The Invisibles il discorso è più sfaccettato (ipersfaccettato, se mi consentite il gioco di parole). Parlare di The Invisibles significa fotografare come (e quando) il fumetto abbia influenzato la vita del lettore (io, ad esempio, ricordo con chiarezza e affetto che più o meno nello stesso periodo del Volume 3, sono andato alla base di Porton Down, esattamente come Dane e Lord Fanny, ed esattamente come loro, portavo la spilletta bianca).
Senza entrare nel dettaglio di alcune goffe semplificazioni/sviste da parte del pezzo di onereed.blogspot.com (ovviamente nell’analisi di The Invisibles non si può prescindere dal finale della serie, per esempio) o di alcune conclusioni dubbie del pezzo su TCJ.com (una per tutte, l’era dei fumetti politici chiusa da The Ultimates?), è interessante notare come i due autori, nel parlare in maniera certamente intelligente e stimolante di aspetti differenti del fumetto (e dando valutazioni certamente diverse sul Morrison di The Invisibles), scelgano essenzialmente lo stesso approccio: raccontare la propria giovinezza, la risonanza degli Invisibili nei confronti delle loro convinzioni/preferenze e il successivo distacco nei confronti del volume 1 (a torto identificato come il più rappresentativo della serie, per altro).
Lo stesso, giusto per citare un fumetto già chiamato in causa, dubito che fra dieci anni si potrà fare per The Ultimates o per The Authority
Ho letto tantissime recensioni di Watchmen (la stragrande maggioranza positive), ma queste, invariabilmente, vertono sull’opera stessa: il recensore non può che raccontare l’opera, non sé stesso. E così si potrebbe dire di tanti altri capolavori italiani, francesi, giapponesi.
Nel parlare di Love & Rockets, si evidenzia il melting pot culturale degli Hernandez, non di chi ne parla. L’eventuale “vicinanza spirituale” è implicita, mai esplicitata.
Ovviamente il paragone con Watchmen (o con il mondo dell’Incal o con Sandman, per citare altri mondi completamente formati nella testa dell’autore e sulla pagina finale) è il più appropriato, in quanto proprio alla base si vedono le differenze di approccio e di risultati fra i due sceneggiatori, Grant Morrison e Alan Moore.
Laddove Moore ha lavorato sulla perfezione formale del fumetto (qualunque cosa questo voglia dire), è invece evidente che Morrison ha cercato qualcosa di diverso.
Al di là di tutti i discorsi su magia, ipersigillo etc., è ovvio che l’effetto di The Invisibles sulla vita dei propri lettori è diverso da quello di qualunque altro fumetto.
Questa è magia e, al di là di qualunque cosa si possa scrivere in proposito, resta il più grande trionfo del Morrison degli Invisibles.

A The Invisibles è dedicata il capitolo 5 di Grant Morrison: All Star

martedì 12 aprile 2011

Nuovo Premio per Grant Morrison

Al Kapow! Festival, tenutosi lo scorso weekend nell’assolata (per una volta) Londra, sono stati assegnati gli Stan Lee Awards, le cui nomination erano state espresse da una giuria di esperti in vari campi dell’intrattenimento (comics, TV, giochi, editoria etc.) e votate dal pubblico.
Il premio per “Best Writer”, come avrete potuto immaginare leggendo il titolo del post, è andato a Grant Morrison, che ha battuto nomi del calibro di Brian Michael Bendis, Robert Kirkman e Garth Ennis.
Per la lista di tutti i premiati, andate al link: http://www.comicbooked.com/kapow-comic-con-the-stan-lee-awards-results/.

sabato 9 aprile 2011

Eisner Awards 2011: nomination per Grant Morrison

Una notizia fresca arriva direttamente dagli States, sponda San Diego. Sono state infatti diramate le nomination per gli Eisner Awards 2011, uno dei premi più famosi assegnati dal comicdom americano nel corso dell'annuale Comic-Con della cittadina californiana che quest'anno si terrà dal 21 al 24 luglio.

Tra i vari nominati spicca, nella categoria Best Limited Series (miglior miniserie) il Joe the Barbarian di Grant Morrison e Sean Murphy, edito in patria dalla Vertigo/DC Comics e ancora inedito in Italia (speriamo per poco).

Qui potrete trovare tutte le altre nomination, divise per categoria.